L’azione
I valori del nostro impegno: la Carta dei Valori
Auser si propone i seguenti valori – obiettivo:
1. Sviluppare il volontariato, le attività di promozione sociale, l’educazione degli adulti, la solidarietà internazionale, con particolare riferimento alle persone anziane e ai rapporti intergenerazionali.
2. Sostenere le persone, migliorarne la qualità della vita e delle relazioni, orientarle all’esercizio della solidarietà.
3. Difendere e sviluppare le capacità conoscitive e attive, anche residue, delle persone.
4. Promuovere sul territorio reti associative e strutture di servizio a sostegno delle responsabilità familiari e di prossimità (buon vicinato) in sinergia con le istituzioni pubbliche.
5. Promuovere la cittadinanza attiva favorendo la partecipazione responsabile delle persone alla vita e ai servizi della comunità locale, alla tutela, valorizzazione ed estensione dei beni comuni cultuali e ambientali, alla difesa ed ulteriore sviluppo dei diritti di tutti.
6. Rinsaldare e rinnovare le comunità locali come realtà solidali aperte, plurali, inclusive
Il progetto sociale per tutte le età
La persona e il territorio. Il nostro progetto sociale è costruito su due capisaldi.
La persona e il territorio come luogo in cui si sviluppa la nostra azione e dal quale partiamo per capire i bisogni delle persone e promuovere una società i cui principi di riferimento siano giustizia, libertà, dignità di tutte le persone, la solidarietà, il sostegno del disagio e la promozione sociale.
Dobbiamo tener presente la combinazione tra la perdurante crisi economica, la crescente disoccupazione, soprattutto giovanile, la riduzione del potere d’acquisto di salari e pensioni, la crescita dei livelli di povertà e disagio sociale, aggravati dall’incertezza del sistema politico, delineano un futuro molto problematico, ma soprattutto sono la testimonianza delle difficoltà a definire un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile e socialmente equo. In questo quadro vanno tenuti in considerazione i mutamenti della struttura sociale delle società occidentali avanzate, come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei residenti extracomunitari.
Questi mutamenti insieme alle dinamiche della crisi e alla costante riduzione delle risorse disponibili stanno mettendo pesantemente in discussione il nostro modello di welfare, sempre meno adeguato a rispondere alla crescita e alla natura dei bisogni vecchi e nuovi.
Quindi abbiamo da un lato un welfare che diventa sempre meno universale, usufruibile da tutti i cittadini, pagato dalla fiscalità generale e dall’altro un sistema dei servizi pubblici e privati con costi e qualità squilibrati e e diversi nei singoli territori. Quindi un stato che si ritira e ed una società sempre più diseguale, per cui le stesse politiche di intervento diventano passive per gestire la povertà, il disagio e le fragilità sociali e non per contrastarle e rimuoverne le cause come previsto dalla nostra costituzione.
E’ necessario mettere in campo tutte le necessarie iniziative per contrastare questa strategia di riduzione costante del Welfare ad una funzione residuale e un costante affossamento dei diritti universali, nonché della valorizzazione della spesa sociale come zavorra che rallenta la crescita, quando è ormai chiaro a chiunque, che non sia accecato dalla ideologia liberista, che non c’è crescita equilibrata e duratura se non cresce il welfare.