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Solidarietà a Carola Rackete e ai volontari della Sea Watch. La nota di Auser Milano

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2 Luglio 2019

“Gli insulti  volgari, violenti, misogini  rivolti a Carola Rackete sui social, e  al suo sbarco a Lampedusa,   la offendono  come persona prima ancora che come Capitana – lo scrive Auser Milano in una nota – Questi insulti, frutti dell’odio che dilaga nella società,  non scalfiscono  la sua intelligenza, il suo coraggio, il suo senso di responsabilità. Sono pericolosi avvertimenti  per chi vuole alzare la testa,   per portare nel mondo  giustizia e pari opportunità per tutti gli abitanti del pianeta. Altre donne prima di lei , anche  con incarichi istituzionali ,  che si sono schierate per l’accoglienza  dei migranti, hanno ricevuto attraverso i social  analoghi  anatemi augurali di  essere stuprate  dai “neri”  soccorsi e accolti. Quante possiamo elencarne? Tante purtroppo, sintomo di una cultura arretrata e  malata di sessismo .
Attraverso  la violazione di leggi ingiuste e xenofobe  che seminano odio crescente  e mettono a rischio la vita  dei migranti, Carola ha messo in gioco per prima  la sua libertà personale. Basterebbe questo per capire e valutare le sue scelte, rispettose del “dovere del soccorso in mare”  in ragione di un problema epocale che  ha bisogno di risposte coraggiose.  E comunque, non le si perdona di essere una  donna che ha osato disobbedire.”

 

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